21 marzo 2025: la Sante Giuffrida a Trapani con LIBERA

XXX Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie

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Personale scolastico

Docente

“Basta commuoversi: bisogna MUOVERSI! E ci siamo mossi infatti! Eravamo in 50.000 a Trapani lo scorso 21 marzo: un bagno di folla coordinato da Libera, la rete di associazioni antimafia che da 30 anni ricorda, ogni 21 marzo – primo giorno di primavera – tutte le vittime delle mafie. Una giornata profondamente simbolica, una manifestazione di portata nazionale a cui partecipano associazioni, scuole e diversi tipi di organizzazioni, ed in cui vengono ricordate, per nome, tutte le vittime: nel 1996 erano 300, quest’anno purtroppo ben 1101.

Alla giornata di Libera c’era anche, orgogliosamente, la Sante Giuffrida con una nutrita rappresentanza di studenti delle terze della scuola secondaria (3^C, 3^D, 3^E, 3^F), le docenti Marzia Gulisano, Graziella Musumeci, Fiorella Pisani, e la Dirigente Scolastica, Maria Concetta Lazzara, che ha fortemente voluto questa trasferta per l’importante valore simbolico e civico della manifestazione. Perché – si sa – conoscere la mafia per combatterla è fondamentale, ma attivarsi deve essere il passo successivo: muoversi, non solo commuoversi.

I nostri studenti si sono preparati con cura: alla nostra Scuola, infatti era stato affidato il compito di raccontare la storia di Nadia Nencioni, vittima innocente di Cosa Nostra nella Strage di Via dei Georgofili a Firenze nel 1993. Quindi, i ragazzi hanno scoperto la sua storia e portato per le vie di Trapani dei cartelloni con la storia di Nadia, oltre ad uno striscione che, ricordando Peppino Impastato, urlava “La mafia uccide, il silenzio pure”.

Il momento più toccante per tutti è stato il discorso di Don Luigi Ciotti, come sempre profondo e incisivo: i ragazzi lo ricordavano dal precedente incontro di febbraio. Ha sottolineato il valore fondamentale dell’attivismo, della responsabilità di ognuno di noi. Di un grande nemico, forse ugualmente temibile della criminalità: l’indifferenza. Ha parlato di una mafia che, oggi, uccide di meno ma che è ugualmente presente con la corruzione e con i facili guadagni a tutti i livelli della nostra società, e che dobbiamo imparare a riconoscere e a combattere; quindi, della necessità di un impegno individuale e collettivo quotidiano, uscendo dalla logica delle “tribù” ed imparando ad essere il vento del cambiamento che vogliamo: un’unica, grande comunità.                       Prof. Fiorella Pisani

       

 

Documenti

Articolo_21 marzo

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